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Mente ecologica e scelte quotidiane

Quanto contano le nostre azioni quotidiane?

Posso davvero fare la differenza con le mie scelte quotidiane se si tratta di sostenibilità? Ah, quante volte me lo sono chiesta. Mi imbatto spesso in chi pensa che da soli non possiamo cambiare nulla, che servono decisioni grandi, radicali, e dall’alto. È vero, ma toglierci da questa equazione non farebbe altro che demotivarci e, cosa ben più rischiosa, de-responsabilizzarci. Se non posso cambiare nulla, tanto vale non fare nulla no?

Secondo me non c’è niente di più sbagliato. La sostenibilità passa, e passerà sempre, anche dai piccoli passi, dalle piccole rivoluzioni quotidiane. E non c’è rivoluzione più grande di quella che riguarda le nostre scelte, i nostri pensieri.

Cos’è la mente ecologica

Tempo fa ho letto un libro bellissimo e illuminante, “Ecologia Interiore” di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo. È stato proprio grazie a questo libro che ho cominciato a informarmi sul concetto di mente ecologica. Prima di pretendere cambiamenti all’esterno, o da altre persone, dobbiamo infatti avere il coraggio di guardarci dentro. Tutto comincia da noi. Siamo l’unico vero punto di partenza per effettuare dei cambiamenti che siano radicati e duraturi. Basta alleggerirci del rumore che abbiamo attorno e concentrarci sulle cose essenziali, quelle davvero importanti, quelle che ci fanno stare bene. Il nostro benessere e la nostra salute devono basarsi su una visione eco-centrica, dove siamo in perfetto equilibrio con l’ecosistema che ci circonda. Ben diversa dalla visione egocentrica dove l’Uomo è al centro di tutto. Una mente ecologica di fatto ci aiuta a vivere meglio, a fare pulizia di tutto ciò che è superfluo, che non ci porta nulla, se non preoccupazioni e pensieri. È anche grazie ad 8 filtri ecologici di cui parlano Lumera e De Vivo che è possibile riuscire a bonificare il nostro ambiente interiore: consapevolezza, gentilezza, perdono, silenzio, gratitudine, compassione, generosità, ottimismo. Ognuno di questi filtri, se coltivati bene, può darci un benessere duraturo.

Eco Ansia: la mente ecologica può contrastarla?

Tra i vari pensieri che la nostra mente può avere, ci sono anche quelli collegati alla crisi climatica. Posso davvero cambiare qualcosa? Siamo ancora in tempo? È forse meglio rassegnarsi? Cosa succederà a noi e al nostro Pianeta? Tante domande, legittime, che puntualmente tornano ad impossessarsi anche della mia mente. Ignorarle non serve a nulla, se non a ingigantirle: meglio affrontarle. Ma come? Sempre più esperti dibattono sull’importanza che hanno le nostre “piccole azioni” verso la crisi climatica: molti pensano infatti che siano irrilevanti se non assecondate dalla classe politica.

C’è però una buona notizia: la voce di Heather White, autrice di 60 Days to a Greener Life: Ease Eco-anxiety Through Joyful Daily Action, che sostiene “le azioni individuali guidano al cambiamento culturale, e senza un cambiamento culturale le politiche globali e le soluzioni di mercato non funzioneranno”. Questo non vuol dire che non servono azioni concrete dai politici, ma piccoli gesti di sostenibilità quotidiana possono aiutare a contrastare l’eco ansia e possono anche guidare a un cambiamento collettivo culturale.

Facciamo un esempio: andate al supermercato e vi accorgete che tutti i saponi liquidi sono spariti. Al loro posto vi trovate dall’oggi al domani quelli solidi, senza che nessuno ve l’abbia detto, senza che nessuno vi abbia spiegato come usarli al meglio, che benefici hanno, come conservarli correttamente ecc. Quanti usciranno di lì arrabbiati in cerca di un altro supermercato che abbia i cari vecchi saponi liquidi e quanti si prenderanno la briga di informarsi sul nuovo prodotto? Non basta inventare una cosa nuova o giusta o migliore per far sì che questa entri nella nostra quotidianità. Come in tutte le cose, serve la giusta educazione.

Il potere delle azioni individuali

Nel suo libro White raccoglie 60 saggi brevi su come rendere più sostenibile la nostra quotidianità, attraverso attività pensate per visualizzare il nostro futuro in chiave positiva, anziché annebbiato dall’ecoansia. Ci sono consigli pratici, come una guida per scegliere i migliori prodotti per le pulizie ecologiche, ma ci sono anche consigli più introspettivi che aiutano a creare il giusto mindset, la giusta mente ecologica. La cosa più interessante, è che White suggerisce anche di trovare il proprio “climate why”: perché vogliamo rendere più sostenibili le nostre vite? Il perché è ciò che ci dovrebbe guidare in ogni scelta che facciamo: nel lavoro, nelle relazioni, negli acquisti…

Tutto comincia da noi: qual è il tuo perché?

Possiamo guardarci intorno, vedere cosa fanno gli altri, imitarli: ma se non troviamo il nostro scopo, il nostro perché, è difficile portare avanti una scelta, qualsiasi essa sia. A un certo punto la motivazione ci abbandona. Ciò che ci aiuta a restare saldi è il nostro perché: perché lo stiamo facendo? È vero, a volte anche questo può essere messo in discussione, ma se è forte, se è davvero il nostro faro nella notte, lo ritroveremo. Magari capiremo che possiamo raggiungerlo in modi diversi, attraverso strade alternative, ma comunque un perché che ci guidi chi deve essere.

Parliamone

E tu? Cosa ne pensi della mente ecologica e del suo potere su di noi e sull’ambiente che ci circonda? Sai già qual è il tuo perché? Ti aspetto su marta@gentilmenta.com

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