depilazione sostenibile

Depilazione sostenibile

Da dove partire

Ceretta, strisce depilatorie, rasoio usa e getta. I classici metodi di rasatura sono ben lontani dall’idea di depilazione sostenibile. Ognun* di noi dà alla depilazione più o meno importanza: ricordiamoci che non siamo obbligat* a toglierci ogni minimo pelo. Chi però sceglie di rimuovere i peli che ritiene superflui, dovrebbe sempre chiedersi quanto sono sostenibili le scelte che sta adottando. Vediamo insieme le alternative per capirlo meglio.

Ceretta

Personalmente ho fatto una sola ceretta dall’estetista in vita mia – e mi è bastata 🙂 

Questo metodo, rispetto agli altri, può rivelarsi più doloroso: dipende ovviamente dalla soglia di sopportazione del dolore di ognun* di noi. Dicono che piano piano ci si abitua, come in tutte le cose. Io non ho proseguito con questo metodo non tanto per il dolore quanto per l’organizzazione. Mi prendo sempre all’ultimo per fare i peli e puntualmente non trovavo posto dall’estetista, motivo per cui mi sono sempre arrangiata diversamente. 

Premessa: la parola a chi ne sa davvero

Questo è un tema su cui avevo molto da imparare, motivo per cui mi sono fatta una bella chiacchierata con Silvia Battaglia, estetista che ne sa decisamente molto di depilazione 🙂

Silvia mi ha spiegato che esistono due tipologie di cere: la cera a caldo, ovvero il classico panetto verde che si scioglie col calore. La cera in questo caso viene stesa e strappata con le mani: in realtà questa cera si poteva anche filtrare e recuperare, ma a causa dell’elevata temperatura a cui veniva usata è stata sconsigliata spesso dai medici, soprattutto perché poteva dare fastidio ai capillari.

In alternativa, esiste la cera a freddo, che a sua volta si divide in liposolubile e idrosolubile. Qui una specifica è d’obbligo: le cere liposolubili sono quelle che solitamente adoperano le professioniste, e contengono ingredienti meno sostenibili, come ad esempio cui la paraffina. Ti ricordi? Ne avevo già parlato in questo articolo sulle candele.

Le cere idrosolubili invece, sono quelle che i cui ingredienti si sciolgono nell’acqua e sono decisamente più sostenibili. Con queste si possono anche adoperare strisce lavabili e riutilizzabili, volendo. È chiaro che su peli particolarmente spessi possono perdere notevolmente di efficacia.

Mi sono imbattuta diverse volte – online e in alcuni centri estetici – nella ceretta araba. In questo caso, la cera si ottiene da tre semplici ingredienti: zucchero, acqua, succo di limone. Per quanto la composizione delle materie prime sia molto allettante, ci sono diversi pareri discordanti sulla reale efficacia del metodo, sebbene dicono in molt* essere più indolore. Considerate che potete farla anche a casa.

Strisce depilatorie

strisce depilatorie

In questo caso dobbiamo distinguere almeno due tipologie di strisce: quelle usa e getta e quelle lavabili e riutilizzabili per un tot di volte. Entrambe di base sono poco sostenibili, ma è chiaro che è peggio se usiamo quelle usa e getta.

Quelle usa e getta sono quelle con la cera già stesa, che troviamo al supermercato per intenderci. Mentre quelle lavabili vengono usate con una cera a parte, in barattolo.

Anche per le strisce depilatorie poi, dobbiamo stare molto attent* alla composizione: ce ne sono alcune in cui si usano ingredienti più naturali ma tant* le ritengono inefficaci.

Non dimentichiamoci poi di far mente locale sulla nostra soglia di sopportazione del dolore: io ho provato solo una volta con quelle usa e getta e anche in questo caso mi è bastato.

Creme depilatorie

crema depilatoria

Ho provato a usarle quando ero più piccola ma non hanno mai avuto grande efficacia sulla mia tipologia di pelo.

Sono sicuramente indolori ma capitava che mi irritassero un po’ la pelle e sicuramente non sono da ritenersi un prodotto sostenibile: né per la composizione degli ingredienti, né per il tubetto che solitamente è in plastica monouso.

Un aspetto che mi ha fatto notare Silvia è che dobbiamo fare attenzione a cosa mettiamo in mano al pubblico. Nelle creme depilatorie ci sono sostanze acide che – se usate in quantità eccessiva – possono bruciare. Motivo per cui nelle creme da supermercato, che sono alla portata di tutt*, ci sarà una componente acida relativamente bassa, per non fare danni.

Rasoio

Tra tutte ammetto che questa è sempre stata la mia alternativa preferita, anche quando si parlava di depilazione sostenibile: pratica, comoda, veloce, fai da te.

  • Usa e getta: per anni mi sono affidata ai rasoi usa e getta, consumando così tantissima plastica. Non solo: il più delle volte mi era impossibile staccare la testina di metallo dal resto del manico.
  • In metallo: da quando ho iniziato ad avere uno stile di vita più sostenibile, questa è stata – ed è tuttora – la mia scelta preferita. Il rasoio in metallo mi permette di cambiare solo le lamette (anch’esse in metallo) quando necessario: il segreto per farlo durare è conservarlo correttamente, ad esempio sciacquandolo e asciugandolo bene dopo ogni utilizzo. L’unica impressione che ho è che tagli molto di più dei classici rasoi usa e getta, motivo per cui sto particolarmente attenta quando lo maneggio.
  • Elettrico: mai usato, personalmente non mi attira molto. Rientra comunque nelle alternative a metà strada tra cosa è sostenibile e cosa no.
    PRO – Se ne compra uno e dura moltissimo
    CONTRO – si consuma energia per utilizzarlo (anche se ne hanno fatti diversi a pile, ricaricabili) e non sempre è fatto con materiali sostenibili o riciclabili. 

Una specifica sui rasoi: mentre le prime due tipologie elencate (rasoio usa e getta e in metallo) servono per la depilazione – ovvero per togliere i peli dalla superficie della cute – il rasoio elettrico è un epilatore, perché estrae i peli dal follicolo, serve quindi per l’epilazione.

Il costo

Non ho parlato finora del costo di tutte queste alternative. Sei curios*? Ecco qui i costi in cui mi sono imbattuta finora.

  • Ceretta dall’estetista: a Verona, per quello che ho visto, per la ceretta completa si va dai 30 ai 60 euro, circa.
  • Ceretta homemade: dipende se la facciamo noi o se ne compriamo una già pronta, in ogni caso siamo – indicativamente – sotto i 10 euro.
  • Strisce depilatorie: costano circa 0,50 centesimi l’una.
  • Creme depilatorie: dai 5 ai 20 euro circa.
  • Rasoio usa e getta: si va da pochi centesimi a 2,50 euro a singolo rasoio, circa.
  • Rasoio in metallo + lamette: si va dai 15 ai 30 euro per il rasoio, mentre le lamette costano pochi centesimi. 
  • Rasoio elettrico: si trovano rasoi dai 15 ai 120 euro online. Dipende molto dalle esigenze della persona.

Parliamone

E tu? Cosa utilizzi solitamente? Ti ha incuriosito qualche altra alternativa per avere una depilazione più sostenibile? Ti aspetto su: marta@gentilmenta.com

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