azioni quotidiane per contrastare la crisi climatica
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Azioni quotidiane per contrastare la crisi climatica

Come provare a ridurre il nostro impatto ambientale

Più studio, leggo e mi informo sulla crisi climatica, più mi rendo conto che è un bel casino. Quando ho cominciato a informarmi sapevo che non era semplice, ma più approfondisco più il livello di complessità aumenta. Non vi nascondo che a volte mi chiedo: ma chi me lo fa fare di complicarmi la vita così? Poi mi ricordo perché lo sto facendo e quella sensazione di smarrimento passa. In questi mesi ho ripreso a leggere, una cosa che mi è sempre piaciuto fare ma che per X motivi passava sempre in secondo piano. Troppo presa dal lavoro, troppo stanca, troppo di corsa… ogni volta c’era una scusa nuova. Forse non mi interessava abbastanza e quindi il tempo non riuscivo mai a trovarlo. Adesso che ho (ri)scoperto i benefici della lettura riesco ogni giorno a ritagliarmi del tempo, fosse anche solo mezz’ora al mattino.

Mi piace leggere più cose contemporaneamente: libri di crescita personale (solitamente al mattino, a mente libera), romanzi (soprattutto quelli in cui si parla di vita in montagna, li leggo la sera per rilassarmi), gialli (questi mi creano una vera e propria dipendenza, mi piace leggerli alla sera anche se poi fatico a staccarmi), e anche libri sulla crisi climatica e sulla sostenibilità (sempre la mattina, a mente lucida). Anche in quest’ultimo caso sto spaziando: da quelli più “scientifici” a quelli più “leggeri”. Sento che ognuno di questi libri a modo suo mi sta lasciando e insegnando qualcosa – ed è una sensazione che mi mancava.

Da dove partire?

La risposta breve è: dalla giusta consapevolezza.
Ho cercato in lungo e in largo quali sono le azioni che possiamo fare noi (comuni mortali) per ridurre il nostro impatto: anche qui, più andavo a fondo della questione, più mi si apriva un mondo. Questo perché ci sono tantissime variabili da calcolare e tenere a mente, ma non è fattibile. Ad esempio, ad aumentare la complessità, si aggiunge il fatto che dovremmo considerare il paese (se non addirittura la regione e la città) in cui viviamo. E allora che facciamo? Rinunciamo a una vita più sostenibile in partenza? Per quanto mi riguarda la risposta è no, sarà anche complesso e fuori dalla mia portata su molti argomenti ma questo non mi impedirà di capirci ogni giorno qualcosa in più.

Detto questo, è fondamentale essere consapevoli del fatto che non possiamo sempre semplificare tutto: possiamo cominciare – per capirci effettivamente qualcosa – dalle cose più semplici e se vogliamo banali (mi sono accorta io stessa di quante cose erano banali per me ma non altrettanto per molte altre persone), ma poi se non vogliamo cadere nella cosiddetta “autorizzazione morale” dobbiamo andare più a fondo. Per autorizzazione morale intendo quel fenomeno per cui se facciamo qualcosa di buono, allora ci sentiamo autorizzati a fare uno sgarro. Esempio: abbiamo fatto un allenamento super intensivo di 2 ore, allora possiamo sfondarci a cena. Oppure, per un mese siamo andati al lavoro in bici, possiamo anche prendere un volo Verona – Roma anziché prendere il treno. Sono fermamente convinta che chi vuole davvero cominciare ad avere uno stile di vita più sostenibile deve entrare nell’ottica che:
1. Non esistono scorciatoie
2. Non si tratta di spuntare delle caselle (questo l’ho fatto, questo no) con singole azioni ma rivoluzionare giorno dopo giorno il proprio stile di vita e soprattutto la propria mentalità.

inquinamento aereo

Le nostre azioni quotidiane per il clima

Rispetto a quanto appena detto sopra, mi viene anche facile capire perché tante persone che si approcciano per la prima volta tendono a semplificare i concetti e a cadere nell’autorizzazione morale. Se però sei arrivat* a leggere fin qui forse vuoi provare ad andare oltre, ecco perché voglio spiegarti quali sono le principali azioni quotidiane che dovremmo mettere in atto se volessimo DAVVERO contrastare la crisi climatica e ridurre il nostro impatto ambientale.

  1. Avere 1 figlio in meno – o non averne affatto. Secondo uno studio dell’Università dell’Oregon, una persona che vive in una casa ad alta efficienza energetica, riduce gli spostamenti in macchina, adotta tutte le misure necessarie per il risparmio energetico e ricicla quanto più possibile, avrà emesso circa 486 tonnellate di CO2 in meno durante il corso della sua vita. Avere due figli apporterà all’atmosfera terrestre anidride carbonica pari a 40 volte questa quantità, circa 18.882 tonnellate. Nell’articolo di OggiScienza trovate maggiori info.
  2. Evitare i voli (io amo viaggiare come quasi tutta la popolazione mondiale). Inutile far finta di niente, i voli sono tra i principali responsabili del cambiamento climatico. Secondo una ricerca del The Gurdian nel 2019, un volo andata e ritorno da Roma a Londra emette 234 Kg di Co2 a persona che è più della media prodotta annualmente da un cittadino di 17 paesi Africani. Vi lascio il link se volete approfondire. E poi ovviamente seguite la pagina jetdeiricchi.
  3. Non possedere un’auto. Ebbene sì, per quanto sia vantaggioso dividere l’auto con qualcuno, usarla il meno possibile, non prenderla per tratte brevi, prediligere quelle elettriche, la verità è che il problema dell’auto non sta solo nel suo utilizzo, ma anche nella produzione stessa. Qui un articolo interessante per approfondire.
  4. Una dieta vegetariana (vegana meglio ancora). Con le nostre scelte alimentari possiamo davvero fare la differenza. Le carni bovine sono infatti di gran lunga le più inquinanti: ogni chilo di carne di manzo prodotta corrisponde in termini di effetto serra all’emissione di 60 kg di CO2 nell’atmosfera, 9 volte in più della carne di maiale e 10 volte in più di quella di pollo. Se volete approfondire l’impatto della carne, vi suggerisco questo articolo. Se invece siete interessat* alle alternative vegetali, date un occhio a questo articolo. Se sei curios* di sapere quanto impatta la tua dieta, ti suggerisco di provare questo test, io l’ho fatto 🙂
Il mio impatto ambientale a tavola
Il mio impatto ambientale a tavola – MioEcoMenu

Le azioni quotidiane che – per il clima – non servono a nulla

Alt. Non mi sono mai piaciuti gli estremismi quindi di azione che NON SERVONO A NULLA non ce ne sono. Ci sono però azioni quotidiane per contrastare la crisi climatica che possono trarci in inganno illudendoci che stiamo compiendo azioni a favore dell’ambiente, in realtà non è così. O meglio, non fanno male all’ambiente ma non hanno un impatto poi così elevato (non traete quindi la conclusione che non farle è uguale).
Tra queste ci sono:
preferire cibo locale (io sono e rimango una sostenitrice del mio contadino), soprattutto se il contadino non è poi così vicino a casa vostra e dovete percorrere svariati km in macchina per arrivarci. In questo caso ad esempio, potrebbe avere un impatto più basso comprare frutta e verdura proveniente dalla Spagna se questa è stata trasportata con il treno.
i cosiddetti “prodotti durevoli”, dagli elettrodomestici, ai vestiti, può valere per tutto. In questi casi bisogna stare molto attenti anche alle fasi di produzione del prodotto o di smaltimento. Bisognerebbe fare dei calcoli complessi per stabilire il loro impatto – e spesso ci sono delle varianti impreviste che non è possibile calcolare. Un esempio concreto? La mia amatissima shopper in tessuto. Spesso per produrla si impiegano più risorse rispetto a quella in plastica, motivo per cui se la facciamo durare a lungo può essere una scelta più efficiente, se dopo qualche utilizzo la cambiamo con una più nuova ha poco senso.
il packaging: qui ci vuole un articolo a parte, per il quale mi sto già documentando – ma ci vorrà tempo. Il punto principale è: non demonizziamo la plastica. Quella inutile monouso sì, tutta la plastica no. Quindi banalmente non cadiamo nel tranello del packaging in carta riciclata a priori: anche in questo caso si tratta – purtroppo – di calcoli complessi. Nel nostro piccolo possiamo sicuramente non partire prevenuti verso la plastica (considerazione per tant* banale spero, ma non per tutt* ve lo assicuro).
spegnere la luce e staccare le spine (fatelo, sempre e comunque): questa azione sebbene sia intelligente non ha elevati risparmi in termini di energia. Al riguardo consiglio un episodio di Ci vuole una scienza – Con la giusta dose di cara energia.

Oltre a tutte le fonti già citate finora aggiungo e vi consiglio di leggere, SOS – cosa puoi fare tu contro il riscaldamento globale di Seth Wynes, ricercatore dell’Università della British Columbia.

Parliamone

E tu? Cosa ne pensi di queste azioni quotidiane per contrastare la crisi climatica?

Ti aspetto su: marta@gentilmenta.com

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