decluttering
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Perché comprare usato, senza pregiudizi

U-sa-to. 

Che non è più nuovo, che ha subìto un consumo più o meno prolungato; di seconda mano.

Tu vedi una qualche accezione negativa in questa parola? 

Te lo chiedo perchè tantə persone percepiscono questo aggettivo come sinonimo di brutto, di rovinato, di eccessivamente consumato, di sporco.

Moltissime persone si rifiutano di comprare capi usati per tutte le accezioni negative che ogni giorno vengono date al termine “usato”. E quelle riportate qui sopra sono solo alcuni esempi.

Comprare qualcosa di usato – o “second hand”, visto che tantə preferiscono la versione inglese ma il significato è esattamente lo stesso – significa dare nuova vita a un capo o a un qualsiasi oggetto. Qualcunə può essersi pentitə dell’acquisto, o il capo può non andare più bene, o semplicemente non ci sentiamo più a nostro agio, o magari stiamo facendo decluttering…

Le ragioni possono essere tante, tutte valide. Le opzioni poi sono due: tenerlo o buttarlo. Nel primo caso significa trovare un nuovə proprietariə a cui venderlo o regalarlo.

Credo che questo aspetto – comprare usato – sia una delle basi più importanti per una vita più sostenibile. Nel nostro quotidiano compriamo sempre tantissime cose, spesso per il gusto di avere una “novità”.

Perché comprare usato, senza pregiudizi

Oltre i pregiudizi

Come si fa a vedere un’accezione negativa? 

La verità è che c’è ancora un po’ di scetticismo e di diffidenza quando si parla di usato.

Proviamo a superare uno dei pregiudizi che personalmente ho sempre sentito, ovvero che chi compra usato è perchè non può permettersi un capo nuovo. Per qualcunə sicuramente è così, ma c’è anche chi, pur potendosi permettere indumenti o accessori nuovi preferisce comprare second hand.

I motivi dietro a questa scelta sono svariati:

  1. Per l’ambiente. Eh sì, torna sempre. Meno rifiuti in giro, seconda vita ai capi: abbiamo fatto bingo! Per me uno stile di vita sostenibile passa inevitabilmente da questo.
  2. Per il portafoglio. Comprare usato ha un impatto estremamente positivo sulle nostre finanze. Personalmente posso comprare meglio, spendendo di meno.
  3. Per le chicche, come le chiamo io, i pezzi unici. Ho visto articoli in giro, magari anche senza etichetta ormai, che chissà da dove sono saltati fuori per la loro bellezza e particolarità. 

Piano piano anche in Italia stanno nascendo tante piccole/medie realtà in cui poter comprare second hand, sia online che in negozi fisici.

Potete trovare grandi catene di negozi dedicati all’usato, presenti su tutto il territorio nazionale, piccole realtà dove però ricerca e qualità sono all’ordine del giorno, o app online.

Personalmente avere le idee chiare su cosa mi piace e cosa mi valorizza mi aiuta a trattenermi da acquisti impulsivi.

L’importante secondo me è non finire per comprare più cose – non necessarie – solo perchè ci costano meno. Le app su cui vendere oggetti che non usiamo più sono un ottimo modo per allungare la vita a capi e accessori, ma non sempre questi devono essere subito sostituiti, anzi. Non mi ritengo una persona estremamente minimalista per ora, però evito inutili doppioni, acquisti impulsivi, e soprattutto evito di rimpiazzare subito un capo se l’ho appena dato via.

Ricerca e impazienza non vanno d’accordo

Mi piace molto anche la parte di ricerca, soprattutto se si parla di arredamento. Mi piace spulciare negozi e mercatini (ma solo fisici, online mi annoio un po’ lo ammetto). Magari ho in mente una lampada e piuttosto che comprarne una a basso costo, tanto per averla, mi tengo la lampadina a penzoloni finché non trovo quella giusta. 

C’è un aspetto che ci porterebbe a comprare subito una lampada “temporanea”: l’impazienza.

L’impazienza gioca spesso brutti scherzi. Anche per me è difficile non cedere a volte, soprattutto se si tratta di qualcosa di cui ho un bisogno “urgente”. In quel caso, se cedo a compro un oggetto che non è esattamente come me lo immaginavo me lo faccio andare bene finché funziona, non lo rimpiazzo se per caso lo trovo come volevo io un mese dopo.

Questo mi capita spesso con i vestiti: all’inizio era difficile per me non cedere, poi piano piano diventa più semplice.

Il risparmio

Personalmente non solo ho iniziato ad avere uno stile di vita più green ma anche a risparmiare (spendevo davvero tanto in fast fashion): ora compro meglio perché so che quell’acquisto voglio farmelo durare a lungo. Magari finisce che ci penso e ci ripenso, ma alla fine è quasi sempre un acquisto ben ponderato.

Sì, quasi… Anch’io compro ancora cose che non mi servono, e me ne accorgo troppo tardi, ma il mio percorso nella sostenibilità è fatto anche e soprattutto di piccoli gesti.

Come evitare gli acquisti di cui poi puntualmente ti penti?

  1. Chiediti se ti serve davvero. Scorri mentalmente nel tuo armadio e chiediti se è davvero indispensabile o se è molto simile a qualcosa che già hai.
  2. Liste: io ho liste per tutto, mi aiutano tantissimo. Per gli acquisti è lo stesso, dalla lista per la spesa alla lista dei vestiti che mi “servono”. Ho anche una lista per i miei negozi di usato preferiti 😉
  3. Decluttering: regala o vendi quello che non metti più, che non ti fa sentire a tuo agio. Fai spazio. Vedrai che piano piano si ridurrà anche l’ansia del “non so cosa mettere”. Qui trovi un modo utile per capire se tenere o no un capo 😉
  4. Per le grandi occasioni, non comprare vestiti che magari metterai solo una volta, noleggia!

Parliamone

E tu? Compri già abiti usati? Se non lo fai, cos’è che ti frena? Se hai voglia, raccontamelo qui: marta@gentilmenta.com

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