Tecnologia e sostenibilità
Come ridurre l’impatto dei nostri devices
Immagino che a tant* possa suonare strano il binomio tecnologia e sostenibilità, eppure per me è stato inevitabile interrogarmi anche su questo. Come posso fare scelte più consapevoli quando si tratta di tecnologia? Ammetto che non è un ambito da me particolarmente amato: vedo i pc, gli smartphone e qualsiasi dispositivo (devices) solo come uno strumento, spesso legato al lavoro tra l’altro. Tuttavia mi sono resa conto che anche loro hanno un discreto impatto ambientale, quindi mi sono informata per capire meglio come posso ridurlo nel mio piccolo. Qui ti avevo dato qualche dritta per essere più sostenibile in ufficio, oggi però voglio parlarti della tecnologia in generale, non solo di quella che usiamo per lavoro ma anche quella che usiamo quotidianamente nelle nostre case.
La tecnologia in casa
Nonostante io non sia una grande amante della tecnologia, mi sono accorta di avere in casa tanti dispositivi elettronici – più o meno utili. Tv (anche se la usiamo solo come schermo), caffettiera elettrica, Alexa, spazzolino elettrico... solo per citare alcuni di quelli che uso quotidianamente. Ognuno di questi dispositivi ha un suo impatto – e un suo consumo – soprattutto se penso che fino a poco tempo fa erano tutti perennemente attaccati alla spina, h24, 7 giorni su 7, anche se magari ero in vacanza.
Computer, smartphone, tablet…
Se magari non tutt* avete una caffettiera elettrica come me, credo che quasi tutt* avrete almeno 2 di questi devices: computer, smartphone e tablet. Ormai sono alla portata di (quasi) tutt*, bambini compresi spesso e volentieri. In casa li usiamo sia per lavoro che per “piacere”, spesso per una durata molto lunga. Ma cosa comporta? Nel mio caso – che passo ore davanti al pc e allo smartphone anche per lavoro – significa arrivare spesso la sera con gli occhi stanchi, la schiena un po’ indolenzita (soprattutto se non sono stata sulla poltrona da lavoro ergonomica), ma anche un discreto consumo in termini di energia (elettrica). Ecco perché da quando ho cominciato ad avere uno stile di vita più consapevole ho voluto provare ad apportare dei miglioramenti anche in questo ambito: per me, per i miei consumi, e anche per il pianeta.
Buone pratiche per rendere la nostra tecnologia più sostenibile
- Quando è necessario comprare qualcosa proviamo prima a guardare tra prodotti ricondizionati. Lo so, forse non va bene per qualsiasi dispositivo ma sicuramente quando dovrò cambiare il telefono e il pc opterò per qualcosa di ricondizionato.
- Prima di fare un acquisto, come in altri settori, proviamo a riparare: o da autodidatti oppure portando il dispositivo in questione da un esperto. Spesso – oltre che a rivelarsi la scelta migliora – si rivela essere anche la più economica.
- Quando vai a letto – o in vacanza – stacca tutte le spine: te lo dice una che sta imparando ora.
- Quando un dispositivo è carico, staccalo subito dalla presa: se possibile quindi, non lasciare il telefono in carica inutilmente tutta la notte.
- Quando smetti di usare il pc in pausa pranzo o a fine giornata, spegnilo, non lasciarlo in stand by.
- Non lasciare attaccati alle prese dispositivi che non stai usando: ad esempio la tv, o nel mio caso anche la caffettiera elettrica.
- Quando posso scrivo in digitale: l’esempio più banale per me è la lista della spesa. Ormai ce l’ho sul telefono, condivisa con Andrea, così chi va a fare la spesa sa cosa prendere e se serve qualcosa lo si aggiunge direttamente lì. In questo caso si risparmia carta: in alcuni casi anche per me è ancora fondamentale – ci sto lavorando su per ridurla al minimo – ma mi sono accorta che spesso la usavo inutilmente.
- Non compro più elettrodomestici inutili: uno degli acquisti che mi ricordo ancora è il cuociriso (assolutamente inutile per me).
Parliamone
E tu? Hai qualche altra buona pratica per essere più sostenibile quando si tratta di tecnologia?
Ti aspetto su: marta@gentilmenta.com